Le terapie cognitivo-comportamentali
Lo scopo delle terapie cognitivo-comportamentali deve essere
quello di identificare e tentare di cambiare le distorsioni cognitive del
giocatore d’azzardo patologico agendo su due fronti: quello cognitivo e quello
comportamentale.
Fig. 40 - Interventi principali delle tecniche di terapia cognitiva. Serpelloni G., 2012.
Esistono vari tipi di terapie cognitivo-comportamentali che possono essere utilizzate (Dowling IJBCT, 2008):
Fig. 40 - Interventi principali delle tecniche di terapia cognitiva. Serpelloni G., 2012.
Esistono vari tipi di terapie cognitivo-comportamentali che possono essere utilizzate (Dowling IJBCT, 2008):
- Terapia cognitiva
- Approcci cognitivo comportamentali
- Interventi brevi
- Tecniche di avversione comportamentale e desensibilizzazione
- Giocatori anonimi
- Approcci focalizzati: Auto-esclusione; Consulenza finanziaria
- Interventi di tipo educativo
- Aumento della consapevolezza sugli errori cognitivi
- Sviluppo di dubbio sulla validità di pensieri irrazionali e credenze
- Ristrutturazione cognitiva
L’approccio cognitivo-comportamentale agisce sul controllo degli
stimoli che vengono associati al gioco d’azzardo e si pone come obiettivo
principale quello di rinforzare la capacità di coping per la prevenzione
delle recidive. Questo approccio parte dall’assunto che gli stimoli scatenanti,
siano essi interni o esterni, portano ad un’attivazione del sistema nervoso
autonomo con una successiva attivazione dei pensieri di gioco sulla base dei
quali si attiva un bisogno impellente di giocare, cioè una situazione di craving,
che porta al comportamento di gioco patologico con recidive frequenti.
Contemporaneamente, il deficit del controllo dell’impulsività connotato da una
scarsa attività di coping e controllo prefrontale, da scarse capacità di
problem solving, da incapacità di rimandare la gratificazione e una
scarsa flessibilità nel rielaborare le proprie convinzioni, creano quindi una
situazione patologica su cui gli approcci cognitivo comportamentali possono intervenire.
Fig. 41 - Impulsività e GAP.
Fig. 41 - Impulsività e GAP.
Alcuni autori (Hodgins 2001) hanno
sottolineato l’importanza e soprattutto la sostenibilità di alcuni “interventi
brevi” che si sono dimostrati efficaci per pazienti non complicati da
comorbidità. Tecniche utilizzabili sono quelle basate sull’uso dei media per
recuperare i pazienti, sull’uso di manuali di autoaiuto, sull’utilizzo di
personale addestrato ad hoc, oltre che sul counseling motivazionale telefonico.
Anche i giocatori anonimi, gruppi molto presenti e attivi su vari territori,
sono stati valutati positivamente in termini di efficacia e sostenibilità
(Petry 2001). Altri approcci che sono stati attuati soprattutto negli Stati
Uniti, chiaramente in accordo con il paziente e le sale da gioco, sono le
tecniche di “auto-esclusione” del giocatore d’azzardo, che prevedono la
confisca delle vincite se il soggetto viene trovato all’interno delle sale che
ne abbiano inserito il nominativo, su autorizzazione dell’interessato, nelle
liste delle persone prescritte alla frequentazione delle sale da gioco. Anche
forme di consulenza finanziaria si sono dimostrate utili e vengono fornite per
aiutare il paziente a gestire situazioni ansiogene di debito. Utile è risultato
l’invio all’associazione per la difesa dei diritti e dei consumatori per
ricorso ad avvocati che si occupano di bancarotta.
Bibliografia
Bibliografia
- Dowling N, Smith D, Thomas T. A comparison of individual and group cognitive-behavioural treatment for female pathological gambling. Behav Res Ther.2007 Sep;45(9):2192-202. Epub 2006 Dec 28.
- Hodgins DC, Currie SR, el-Guebaly N. Motivational enhancement and self-help treatments for problem gambling. J Consult Clin Psychol 69:50-57, 2001.
- Petry, N. M. (March 2002). Petry NM. Pathological gamblers, with and without substance use disorders, discount delayed rewards at high rates. Jabnorm Psychol 110:482-487. 2001.