Profili di GAP
Il gioco d’azzardo patologico presenta
una varietà di caratteristiche cliniche in relazione sia alle caratteristiche
individuali del soggetto, sia al tipo di gioco prevalentemente utilizzato dal
paziente, ma anche alla possibile presenza di patologie correlate quali quelle
psichiatriche, l’uso di sostanze stupefacenti, l’abuso alcolico e le condizioni
sociali e finanziarie del soggetto.
Un profilo generale può essere tracciato partendo dal considerare quali possono essere i fattori scatenanti prevalenti e cioè l’aumentata accessibilità ed esposizione al gioco d’azzardo, la presenza di un precedente grave evento stressante, o una grossa vincita iniziale.
La successiva progressione da gioco d’azzardo ricreativo a GAP, che può principalmente avvenire in soggetti con condizioni di vulnerabilità individuali, presenta tempi diversificati tra i maschi e le femmine, con una progressione più rapida in queste ultime, con una media di circa un anno rispetto ai 4,6 anni dei maschi. Tuttavia, va ricordato che il tempo di evoluzione risulta molto variabile, con un range molto ampio da 0 a 33 anni (Tavares 2001). Clinicamente, si possono distinguere le varie persone interessate dal fenomeno anche in base a delle macro-fasi evolutive che tengono conto sia della frequenza e dell’intensità di gioco ma anche delle condizioni avverse che questo procura. La tabella successiva riporta le diverse tipologie cliniche individuate sulla base di questo criterio (Shaffer 1997).
Tab. 5 - Livelli di gioco d’azzardo, relative specifiche e livello di risposta al trattamento. Shaffer 1997. Adattato da Serpelloni, 2012.
La gravità clinica è in relazione anche al tempo medio dedicato al gioco d’azzardo che può essere molto variabile da individuo a individuo. In uno studio (Grant JE 2011), tale tempo è risultato essere di 16 ore su persone adulte affette da gioco patologico. Tale gravità dipende anche dalla perdita finanziaria media annuale che definisce concretamente l’impegno e l’impatto negativo del gioco d’azzardo sul reddito annuo del soggetto.
Un’ulteriore caratteristica comportamentale tipica delle persone con dipendenza da gioco d’azzardo (ma anche da sostanze stupefacenti e alcoliche) è l’uso della menzogna come meccanismo di difesa, riscontrato nel 44% dei soggetti. Queste persone tendono anche a commettere reati e quindi a svolgere attività criminali nel 20-30% dei casi.
Il GAP è spesso associato a disturbi comportamentali e comportamenti antisociali che complicano ulteriormente il quadro clinico soprattutto nella fase di riabilitazione. Questa evidenza fenomenica è frutto delle alterazioni neuro-psico-biologiche prevalenti che investono in particolare il sistema del controllo prefrontale dei comportamenti volontari. Da un punto di vista socio-ambientale, è frequente la presenza di problemi sul lavoro quali l’assenteismo, il calo delle prestazioni, fino alla perdita del lavoro stesso. Sono riscontrabili, inoltre, problemi in famiglia che si esplicitano in conflitti con il coniuge e con i figli, difficoltà economiche e fronteggiamento di spese di sussistenza.
Nei casi più gravi di gioco d’azzardo patologico è possibile riscontrare un’alta frequenza di tentativi di suicidio o di suicidi portati a termine, spesso con condizioni associate di depressione, debiti consistenti e difficoltà relazionali. In particolare, tra gli adolescenti (Raisamo S et al., 2012) si è visto che circa il 17% di questi prova un senso di colpa o di vergogna a causa del gioco, che il 13% ha problemi di relazioni sociali e che il 10% ha vissuto interruzioni del normale ritmo quotidiano.
Bibliografia
Un profilo generale può essere tracciato partendo dal considerare quali possono essere i fattori scatenanti prevalenti e cioè l’aumentata accessibilità ed esposizione al gioco d’azzardo, la presenza di un precedente grave evento stressante, o una grossa vincita iniziale.
La successiva progressione da gioco d’azzardo ricreativo a GAP, che può principalmente avvenire in soggetti con condizioni di vulnerabilità individuali, presenta tempi diversificati tra i maschi e le femmine, con una progressione più rapida in queste ultime, con una media di circa un anno rispetto ai 4,6 anni dei maschi. Tuttavia, va ricordato che il tempo di evoluzione risulta molto variabile, con un range molto ampio da 0 a 33 anni (Tavares 2001). Clinicamente, si possono distinguere le varie persone interessate dal fenomeno anche in base a delle macro-fasi evolutive che tengono conto sia della frequenza e dell’intensità di gioco ma anche delle condizioni avverse che questo procura. La tabella successiva riporta le diverse tipologie cliniche individuate sulla base di questo criterio (Shaffer 1997).
Tab. 5 - Livelli di gioco d’azzardo, relative specifiche e livello di risposta al trattamento. Shaffer 1997. Adattato da Serpelloni, 2012.
Livelli | Specifiche | Risposta al trattamento |
---|---|---|
Livello 0 | Persone che non giocano d’azzardo | Non necessario |
Livello 1 | Persone che giocano in maniera ricreativa, informale, senza conseguenze avverse | Non necessario |
Livello 2 | Persone con gioco d’azzardo problematico con conseguenze avverse negative | Alta |
Livello 3 | Persone con gioco d’azzardo patologico (GAP): • Con conseguenze avverse molto gravi e comorbilità • Con soddisfazione criteri diagnostici |
Bassa |
Livello 4 | Persone con GAP che richiedono supporto | Media |
La gravità clinica è in relazione anche al tempo medio dedicato al gioco d’azzardo che può essere molto variabile da individuo a individuo. In uno studio (Grant JE 2011), tale tempo è risultato essere di 16 ore su persone adulte affette da gioco patologico. Tale gravità dipende anche dalla perdita finanziaria media annuale che definisce concretamente l’impegno e l’impatto negativo del gioco d’azzardo sul reddito annuo del soggetto.
Un’ulteriore caratteristica comportamentale tipica delle persone con dipendenza da gioco d’azzardo (ma anche da sostanze stupefacenti e alcoliche) è l’uso della menzogna come meccanismo di difesa, riscontrato nel 44% dei soggetti. Queste persone tendono anche a commettere reati e quindi a svolgere attività criminali nel 20-30% dei casi.
Il GAP è spesso associato a disturbi comportamentali e comportamenti antisociali che complicano ulteriormente il quadro clinico soprattutto nella fase di riabilitazione. Questa evidenza fenomenica è frutto delle alterazioni neuro-psico-biologiche prevalenti che investono in particolare il sistema del controllo prefrontale dei comportamenti volontari. Da un punto di vista socio-ambientale, è frequente la presenza di problemi sul lavoro quali l’assenteismo, il calo delle prestazioni, fino alla perdita del lavoro stesso. Sono riscontrabili, inoltre, problemi in famiglia che si esplicitano in conflitti con il coniuge e con i figli, difficoltà economiche e fronteggiamento di spese di sussistenza.
Nei casi più gravi di gioco d’azzardo patologico è possibile riscontrare un’alta frequenza di tentativi di suicidio o di suicidi portati a termine, spesso con condizioni associate di depressione, debiti consistenti e difficoltà relazionali. In particolare, tra gli adolescenti (Raisamo S et al., 2012) si è visto che circa il 17% di questi prova un senso di colpa o di vergogna a causa del gioco, che il 13% ha problemi di relazioni sociali e che il 10% ha vissuto interruzioni del normale ritmo quotidiano.
Bibliografia
- Grant JE e Potenza MN Adolescent program gambling: pharmacological treatment options in Derevensky JL et al, Youth gambling. The hidden addiction, De Gruyter, 2011
- Raisamo S, Halme J, Murto A, Lintonen T. Gambling-Related Harms Among Adolescents: A Population-Based Study. J Gambl Stud. 2012 Feb 26. [Epub ahead of print].
- Shaffer HJ, Hall MN, Vander Bilt J. Estimating the prevalence of disordered gambling behavior in the United States and Canada: A Meta. Analysis. Boston, MA, Harvard Medical School, Division on Addictions, 1997.
- Tavares H, Zilberman ML, Beites FJ, Gentil V. Gender differences in gambling progression. J Gambl Stud. 2001 Summer;17(2):151-9.