Rafforzamento e perseveranza nel gioco
Gli studi di neuroimaging hanno fornito un’altra importante informazione
aggiuntiva, ovvero che le sfiorate vincite” rafforzano il desiderio di giocare
d’azzardo attraverso un coinvolgimento anomalo del circuito della ricompensa,
nonostante l’oggettiva mancanza del rinforzo monetario in tali prove (Clark
2009). La fMRI ha mostrato che le zone coinvolte in questi processi sono: il
putamen ventrale, l’insula anteriore, il mesencefalo e la corteccia cingolata
anteriore rostrale. Studi successivi (Billieux J et al., 2012) hanno anche
evidenziato che nei giocatori d’azzardo le reazioni delle aree cerebrali
coinvolte nell’apprendimento in corrispondenza di una vittoria o di una
quasi-vincita alle slot machine sono pressoché uguali.
Ciò sta a significare che la quasi-vincita, produce nei giocatori d’azzardo patologico la medesima attività sul sistema di gratificazione che produce un’effettiva vincita. In questi casi, i giocatori riportano che poiché la quasi-vincita non è stata particolarmente gratificante, essi provano desiderio di continuare a giocare ancora. La figura successiva evidenzia che la quasi-vincita attiva l’insula che risulta significativamente coinvolta nel craving.
La perseveranza nella risposta e l’iporesponsività prefrontale
Ciò sta a significare che la quasi-vincita, produce nei giocatori d’azzardo patologico la medesima attività sul sistema di gratificazione che produce un’effettiva vincita. In questi casi, i giocatori riportano che poiché la quasi-vincita non è stata particolarmente gratificante, essi provano desiderio di continuare a giocare ancora. La figura successiva evidenzia che la quasi-vincita attiva l’insula che risulta significativamente coinvolta nel craving.
La perseveranza nella risposta e l’iporesponsività prefrontale
Nello
studio con fMRI di De Ruiter e colleghi (2009), è stato dimostrato che i
giocatori d’azzardo mostrano grave perseverazione comportamentale come risposta
allo stimolo di gioco, associata a ridotta attivazione nella corteccia
prefrontale ventrolaterale di destra in risposta sia alla perdita che al
guadagno monetario. Il gioco d’azzardo patologico, dunque, è legato alla
perseverazione comportamentale allo stimolo (compulsione) e alla diminuita
sensibilità a ricompense e punizioni, come indicato dall’ipoattivazione della
corteccia prefrontale ventro-laterale quando il denaro viene perso o
guadagnato. Inoltre, l’integra capacità di pianificazione e la normale
reattività frontostriatale dorsale indicano che questo deficit non è dovuto al
ridotto funzionamento esecutivo.
Fig. 36 - Attivazione dell’insula nei casi di quasi-vincita e di vincita nel giocatori d’azzardo patologico. Billieux J et al., 2012.
Bibliografia
Fig. 36 - Attivazione dell’insula nei casi di quasi-vincita e di vincita nel giocatori d’azzardo patologico. Billieux J et al., 2012.
La
perseveranza nella risposta e l’iporesponsività prefrontale ventrale alla
perdita monetaria potrebbero essere marcatori per i comportamenti disadattivi
osservati sia nelle dipendenze da sostanze sia in quelle comportamentali.
Questi risultati sono in linea con quelle teorie sulla dipendenza che postulano
che una diminuita trasmissione dopaminergica preceda lo sviluppo di
comportamenti di dipendenza e che l’uso ripetuto di droghe, o il gioco
d’azzardo patologico, si traduca in un’ulteriore riduzione della trasmissione
di dopamina, associata ad una diminuzione della sensibilità agli stimoli
gratificanti.
Aree di comportamento
influenzate dalle disfunzioni cerebrali
Anche se non sempre coerenti, gli studi con fMRI sui giocatori patologici hanno evidenziato la presenza di disfunzioni in diverse aree cerebrali che possono influenzare tre distinte aree di comportamento (Conversano 2012):
Pertanto, vari studi hanno mostrato la correlazione tra diverse aree e strutture cerebrali condizionanti il comportamento e l’espressione del gioco d’azzardo patologico.
Anche se non sempre coerenti, gli studi con fMRI sui giocatori patologici hanno evidenziato la presenza di disfunzioni in diverse aree cerebrali che possono influenzare tre distinte aree di comportamento (Conversano 2012):
- le aspettative, che riflettono sia la previsione di ricompensa basata sulle probabilità osservate sia il rinforzo associato ad uno stimolo;
- la compulsione, che implica l’applicazione ripetitiva di una strategia comportamentale nonostante la mancanza dell’associazione di ricompensa con lo stimolo;
- il processo decisionale, che richiede il bilanciamento delle
aspettative contro le ricompense stimolo-associate o le probabilità
rinforzanti.
Pertanto, vari studi hanno mostrato la correlazione tra diverse aree e strutture cerebrali condizionanti il comportamento e l’espressione del gioco d’azzardo patologico.
Fig. 37 - Aree condizionanti il comportamento e l’espressione del gioco d’azzardo patologico.
Bibliografia
- Conversano C, Marazziti D, Carmassi C, Baldini S, Barnabei G, Dell’Osso L. Pathological gambling: a systematic review of biochemical, neuroimaging, and neuropsychological findings. Harv Rev Psychiatry. 2012 May-Jun;20(3):130-48.
- De Ruiter MB, Veltman DJ, Goudriaan AE, Oosterlaan J, Sjoerds Z, van den Brink W. Response perseveration and ventral prefrontal sensitivity to reward and punishment in male problem gamblers and smokers. Neuropsychopharmacology. 2009 Mar;34(4):1027-38. Epub 2008 Oct 1.
- Khazaal Y, Chatton A, Billieux J, Bizzini L, Monney G, Fresard E, Thorens G, Bondolfi G, El-Guebaly N, Zullino D, Khan R., Effects of expertise on football betting, Subst Abuse Treat Prev Policy. 2012 May 11;7(1):18.